venerdì 3 agosto 2007

Conferenza del prof. S.Benetti


Il ruolo delle Supernovae nello studio dell'Universo
In questa interessante conferenza tenutasi il 27 luglio a Cortina, il prof. Benetti ci ha aggiornato sugli ultimi studi riguardanti le sn di tipo I e in particolare ha citato una nostra "figlia", la sn2006X scoperta dal CROSS in M100.
Ecco uno stralcio della conferenza (un sunto più completo lo si può trovare qui:
http://www.cortinastelle.it/conferenze/20070727-benetti_SN.htm
"(...) I ricercatori hanno dovuto analizzare i dati spettroscopici, sia di archivio che provenienti da nuove osservazioni, di 23 Supernovae di tipo Ia individuate negli ultimi 20 anni dai più importanti telescopi terrestri - tra cui quelli dell’European Southern Observatory, ESO - seguendo l’evoluzione nel tempo della loro luminosità. La svolta decisiva si è avuta quando, confrontando le informazioni disponibili con simulazioni al computer, si è riusciti a ricostruire la distribuzione e l’abbondanza degli elementi chimici che compongono la nube di gas prodotta in seguito all’esplosione di ciascuna Supernova, trovando, con una certa sorpresa, che la quantità di energia cinetica rilasciata complessivamente in ogni evento è quasi sempre la stessa. Questa inattesa peculiarità è stata interpretata come la conseguenza di un processo di esplosione che deve essere lo stesso per tutte le Supernovae di tipo Ia. Importantissimo, a tal riguardo, è stato lo studio accurato della SN2006X in M100, scoperta nei primissimi momenti dai ricercatori cortinesi del CROSS nel febbraio 2006. Questa galassia, trovandosi nell’ammasso della Vergine è sufficientemente vicina per potervici studiare anche le variabili cefeidi, permettendo quindi di determinarne con precisione la distanza. L’esplosione della SN2006X, di tipo Ia, in questa galassia dalla distanza nota, ha così permesso di tarare con estrema precisione la magnitudine assoluta di questo tipo di eventi.
“Quello che finora è stato fatto “sulla fiducia” – e cioè considerare le Supernovae di tipo Ia come affidabili “metri cosmici” - siamo adesso in grado di confermarlo con sorprendente accuratezza” dice Stefano Benetti “ed abbiamo così la certezza di possedere dei potenti strumenti per studiare accuratamente le caratteristiche fondamentali del nostro Universo e la sua evoluzione”.

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